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Novemila giorni e una sola notte di Jessica Brockmole
Novemila giorni e una sola notte ha tutti i requisiti per essere un successo. Prova d'esordio di Jessica Brockmole, è un romanzo epistolare che racconta una storia d'amore e di speranza, di attesa e di distanza. La vicenda di una madre si rispecchia in quella di sua figlia, vent'anni dopo, ed ecco che il passato riemerge. Tutto inizia quando Margaret scopre una lettera che appartiene a sua madre Elspeth. È indirizzata a una ragazza di nome Sue da parte di un giovane americano che si chiama David. La lettera, una dichiarazione d'amore assoluto che resiste al tempo, è il primo tassello da cui la ragazza parte per ricostruire la vita della madre, una donna taciturna e riservata che, alle sue domande ha sempre risposto:"Il primo volume della mia vita è esaurito". Cosa nasconde Elspeth? Chi sono Sue e David e perché non ha mai voluto che Margaret sapesse nulla riguardo a suo padre? Jessica Brockmole fa parlare le lettere ed esse danno voce ai sentimenti più intensi dei personaggi, restituiti con voce diretta, senza il filtro del racconto che spesso attenua e nasconde. Come in un gioco a incastro, le lettere si alternano nel tempo: dalla prima alla seconda guerra mondiale assistiamo al ritorno di paure e desideri che accomunano i personaggi. Novemila giorni e una sola notte ha anche un'importante dimensione storica. L'autrice sceglie le guerre come i periodi in cui le distanze amplificano le sofferenze e gli affetti e ce le racconta attraverso le storie di due coppie di giovani che si innamorano nelle difficoltà. Tutto il romanzo si costruisce sul tema del doppio: la giovane Margaret è indipendente e ostinata come la ragazza che un tempo fu sua madre. Tutte e due non accettano di rinunciare all'amore perché non si può mai scegliere di chi innamorarsi. Accanto a loro c'è David, un ragazzo che diventa uomo, una lettera dopo l'altra, vincendo le sue paure e affrontando la solitudine e la guerra, orgoglioso e fiero di non essersi mai piegato al destino. Il libro ci ricorda l'importanza del racconto come atto di gratitudine: Elspeth accetta che sua figlia conosca la sua storia perché la ama e la vuole aiutare. Il romanzo ha un lato molto lirico che si esprime nelle poesie e nei racconti che i due personaggi scrivono e si scambiano. Perché Elspeth è una poetessa e la loro storia d'amore passa proprio attraverso i libri.
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