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Intolleranze alimentari
"Intolleranza alimentare" è il nome che genericamente viene dato alle cosiddette "reazioni avverse agli alimenti".
Contrariamente alle allergie alimentari, i cui sintomi si manifestano subito dopo il contatto con quantità anche minime dell'alimento al quale siamo allergici, nel caso delle intolleranze alimentari i sintomi compaiono solo a seguito di un consumo normale (e comunque frequente) di un dato alimento al quale si è sensibili per la presenza di anticorpi specifici e possono comparire anche da 2 a 72 ore dopo la sua assunzione. I sintomi riconducibili ad un'intolleranza alimentare, possono essere diversi e vari a seconda dei soggetti, possono essere mal di testa, problemi intestinali, dermatiti, orticarie, edemi distrettuali, prurito ecc. Sono un problema risolvibile mediante un intervento mirato sull'alimentazione, individuando l’alimento, sensibilizzante, responsabile del malessere, ed eliminandolo o riducendolo nell’alimentazione abituale. Di qui la necessità di un test che permetta di individuare la presenza di anticorpi specifici per gli alimenti che il sistema immunitario produce nella intolleranza.
Uno studio condotto su 6.880 pazienti in base a 163 alimenti testati ha indicato che la maggior parte delle intolleranze si registra verso il latte, di capra, vaccino, di pecora, l'albume dell’uovo, il lievito e vari formaggi, le farine dei vari frumenti, il pomodoro.
La conferma e 'individuazione dell'intolleranza deve avvenire attraverso opportuni esami. Sono sorti ultimamente una notevole varietà di test delle intolleranze, più o meno attendibili. Tra i test più utilizzati troviamo il classico prelievo sanguigno ed il vega test. Il prelievo è un test di esecuzione rapida e può essere eseguito su una quantità minima di sangue raccolto anche con digitopuntura mediante un capillare. La positività è indice di sensibilità e pertanto richiede una correzione della dieta; talvolta può essere necessaria l'eliminazione dell’alimento incriminato. E’ necessaria anche una attenta anamnesi alimentare e nessuna modifica dell'alimentazione può essere decisa arbitrariamente da chi si è sottoposto al test: questa deve essere concordata con uno specialista, sia per la durata sia per la modalità, per proporre eventuali integrazioni dietetiche ed evitare il rischio di esclusioni di aminoacidi essenziali, complessi vitaminici e minerali indispensabili. Il vega test è il più popolare e utilizzato tra i cosiddetti "test non convenzionali".
L'organismo vivente è caratterizzato da un quadro bio-elettronico. Il contatto con alimenti nei confronti dei quali l'organismo presenta una abnorme reattività, come nelle intolleranze o nelle allergie alimentari, determina una repentina variazione bio-elettronica dell'organismo.
La metodica VegaTest prevede la misurazione (assolutamente non invasiva e totalmente indolore) delle frequenze presenti nell’organismo. Il test viene effettuato appoggiando un puntale sferico su un dito di una mano del paziente, mentre l’altra mano tiene un manipolo metallico: questo crea un debolissimo flusso di corrente, che veicola informazioni bioelettroniche.
Nel vega test quindi il contatto diretto con l'alimento è sostituto con un input, originato da una apparecchiatura elettronica specifica, analogo all'input elettronico determinato sull'organismo dall'alimento stesso. L'apparecchiatura ha la capacità di emettere una vasta gamma di input, corrispondenti ai vari alimenti. La strumentazione elettronica del vega test è anche in grado di misurare la risposta dell'organismo a detto input, individuando le risposte abnormi che segnalano allergia, intolleranza, ipersensibilità, o comunque una reattività abnorme.
In questo modo è possibile testare la reattività dell'organismo ai più vari alimenti, additivi alimentari vari ed altre sostanze, che possono entrare in rapporto con l'organismo.
Il VegaTest è in grado inoltre di:
• analizzare nello specifico tutti gli organi o addirittura le singole parti di uno stesso organo (ad esempio seno destro o sinistro, ovaia destra o sinistra, ventricolo dello stomaco o piloro…)
• effettuare il test dell’Indice Biologico (IB) e del DNA, ovvero il livello di carico tossico della matrice, correlato all’età biologica dell’organismo (molto spesso è superiore a quella anagrafica, cosa che indica un invecchiamento precoce dell’organismo)
• evidenziare micro-intossicazioni da metalli pesanti (mercurio, piombo, nichel e moltissimi altri), pesticidi, vernici, veleni, farmaci…
• identificare infezioni batteriche, virali o fungine, parassitosi in atto o passate, con la precisione e l’indicazione del singolo ceppo
• individuare nello specifico carenze da minerali, enzimi, vitamine e oligoelementi
• individuare i farmaci omeopatici corretti, con un test sulle singole diluizioni
Il Vega Test è controindicato in caso di gravidanza e portatori di pace-makers.
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